Crisi Comune. Futuro In sarà in consiglio, Salvi: «Nessun passo indietro, pronti a dimetterci per mandare a casa Brucchi»

TERAMO – «Di documenti in questa consiliatura ne abbiamo scritti e letti tanti, per questo motivo non abbiamo da vederne ancora». E’ il consigliere comunale Maurizio Salvi a sintetizzare la posizione di Futuro In, dopo la riunione di ieri sera: il suo gruppo, dopo l’invito alle dimissioni al sindaco Brucchi e la fugace apparizione dal notaio su convocazione del consigliere di opposizione Gianluca Pomante, non torna indietro sulla propria posizione, pronto a seguire qualsiasi iniziativa utile per chiudere l’esperienza amministrativa del governo Brucchi. In consiglio ci saranno e saranno pronti a dimettersi davanti al segretario generale se ci sarà il numerio necessario di 17 consiglieri. «In questa consiliatura di documenti ne abbiamo scritti e visti tanti, dal programma elettorale, al patto di prospettiva passando per tutti quei rimpasti elettorali. Non serve perchè alla fine si realizza ben poco, se non nulla. La nostra posizione rimane unitaria e non è cambiata – ha detto Salvi questa mattina a SuperJ -. Non credo che ci saranno abboccamenti o singoli consiglieri che possono cambiare idea».
Il quadro amministrativo e della maggioranza non è destinato a cambiare, ha detto il consigliere ‘gattiano’ fino a quando il sindaco subirà le condizioni dei dissidenti: «Noi non abbiamo una maggioranza, Inutile andare da un notaio a firmare un altro documento che ci porta avanti un altro anno e mezzo, tanto Falasca, Caccioni e Sbraccia faranno sempre delle storie durante i consigli comunali. Perlomeno noi ci siamo stufati e ricordo che noi abbiamo sempre sostenuto il sindaco, abbiamo partecipato ai consigli e alle commissioni, sempre presenti, e sempre fedeli verso amministrazione e sindaco».
Un sindaco più presente, secondo Salvi, forse avrebbe gestito meglio i dissidi e la vita amministrativa della sua coalizione: «Io rimprovero una sola cosa al sindaco – ha detto il consigliere di Futuro In -: da agosto 2016 da quando c’è stato il primo terremoto e poi le altre scosse e il maltempo, beh se un sindaco tiene veramente alla sua città, credo debba avere il coraggio di fare solo il sindaco».